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venerdì 7 marzo 2014

Con un limone in tasca

Con un limone in tasca, sabato scorso, sono andata al funerale di nonna Assunta, la mamma di mio papà.

Sono arrivata in Sardegna, al mio paese, giovedi nel primo pomeriggio e in serata sono andata a salutare nonna, che ha trascorso l'ultimo anno e mezzo della sua vita tra il letto e la poltrona vicina al caminetto, tra le amorevoli cure dei suoi sei figli e di nonno Danilo, un giovanotto di quasi 91 anni.
Non mi ha riconosciuta, mi ha chiamata Pippinedda. L'ho baciata sulla fronte, sul suo viso di porcellana e andando via ho staccato dall'albero in cortile un bellissimo e profumatissimo limone e l'ho messo in tasca.
Al mattino presto di venerdì nonna è andata via.
Al pomeriggio l'ho rivista, il suo viso sempre liscio e lucido come la porcellana, di nuovo vestita da nonna: una blusa blu, una gonna ampia, le calze color nocciola, il rosario tra le mani, accanto al viso una foto con lei, nonno e tutti i figli.
In Chiesa, durante la messa, ho messo la mano nella tasca del piumino e ho trovato il limone, bello, liscio, sembrava di porcellana, come il viso di nonna.
Alla sera, prima di ripartire per il Veneto sono tornata a dare la buona notte e dire arrivederci a nonno e alle zie: erano sereni e così sono ripartita, serena anche io, staccando d'albero un altro profumato limone.


7 commenti:

  1. Che dolci le tue parole...da lassù la tua nonnina veglierà su di voi!un abbraccio forte forte Valentina!!e per un po i limoni con il loro profumo saranno nella tua casa ricordando la tua nonna!!

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  2. è meraviglioso questo tuo post.lascia tanta serenità a che lo legge anche se si tratta di un avvenimento molto molto triste.sei stata davvero brava a comunicarcelo con questo tono.mi dispiace per voi tutti,ti sono vicina.un bacio

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