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martedì 25 dicembre 2012

Santo Natale 2012



  1. Luce del mondo, nel buio del cuore
    vieni ed illuminami
    tu mia sola speranza di vita resta sempre con me
    sono qui a lodarti, qui per adorarti
    qui per dirti che tu sei il mio DIO
    e solo tu sei santo, sei meraviglioso
    degno e glorioso sei per me.
    Re della storia e Re nella gloria
    sei sceso in terra fra noi
    con umiltà il tuo trono hai lasciato
    per dimostrarci il tuo amor
    sono qui a lodarti, qui per adorarti,
    qui per dirti che tu sei il mio DIO
    e solo tu sei santo,sei meraviglioso
    degno e glorioso sei per me
    Non so quanto è costato a te
    morire in croce, li per me!


Un Natale Sereno a tutti voi...

domenica 23 dicembre 2012

Quarta domenica d'Avvento

Che strana domenica: freddo, nebbia, virus intestinale, solitudine, dilemmi, voglia di scappare e di restare, voglia di far niente e voglia che le feste finiscano presto!

Ma anche pacchetti sotto l'albero:





Ma anche biscottini natalizi e "Il gigante" in tv!


E la scoperta del fatto che James Dean ebbe una fidanzata italiana, la bellissima Anna Maria Pierangeli, nata a Cagliari il 19 giugno 1932. 






La Pierangeli debuttò nel film Domani è troppo tardi del regista Leonida Moguy con cui vinse il Nastro d'Argento alla migliore attrice protagonista. Stabilitasi in seguito negli Stati Uniti, esordì a Hollywood con il lungometraggio Teresa (1951), diretto dal premio Oscar Fred Zinnemann. Divenne così una delle prime attrici italiane ad affermarsi nel cinema statunitense: nel solo 1952 venne diretta da Richard Brooks nel film L'immagine meravigliosa, da Andrew Marton nel film I lupi mannari, da Norman Foster in Sombrero, e comparve in un episodio del film Storia di tre amori. Nello stesso anno fu quindi premiata con il Golden Globe alla miglior promessa femminile; nel 1955 fu invece candidata all'Henrietta Awardper la migliore attrice dell'anno. Negli anni successivi alternò alcune parti di rilievo in film di successo, come le protagoniste femminili di Lassù qualcuno mi ama (1956) in cui fu diretta da Robert Wise e affiancò Paul Newman, e de La tortura del silenzio (1961) di Guy Green per cui fu nominata al BAFTA alla migliore attrice protagonista, a molti ruoli minori in film commerciali e pubblicità televisive.
Dopo una relazione sentimentale con l'attore Kirk Douglas, maggiore di lei per età, si innamorò nell'estate del 1954 dell'allora astro nascente James Dean. La relazione ed un possibile matrimonio fra i due furono fortemente ostacolati dalla cattolica famiglia della giovane. Nonostante ciò memorabili sono rimaste – secondo i biografi – le loro cene a lume di candela nei ristorantini di Santa Monica e le romantiche passeggiate al chiaro di luna (una lettera trovata dopo la sua morte testimonia come Jimmy Dean – che di lì a poco sarebbe entrato nella leggenda – fu "il suo solo e unico amore").
Nell'autunno del 1954, a sorpresa, si unì in matrimonio con il cantante e attore italoamericano Vic Damone, da cui nell'agosto 1955 ebbe un figlio, Perry. Nel 1958 divorziò da Damone per sposare tre anni dopo (14 febbraio 1962, a Londra) il compositore e direttore d'orchestra Armando Trovajoli, di quindici anni maggiore, da cui ebbe l'anno seguente un figlio, Howard Andrea. Il matrimonio finì con un divorzio nel 1969.

Dopo il secondo divorzio, in preda ad un profondo stato depressivo e in gravi difficoltà economiche, lasciò il mondo del cinema. Vano fu il tentativo dell'amica e collega Debbie Reynolds di reintrodurla negli ambienti dello spettacolo. Muore per un'overdose accidentale di barbiturici il 10 settembre 1971 nel suo appartamento di Beverly Hills. Aveva trentanove anni. È sepolta nel cimitero di Rueil Malmaison, in Francia. (wikipedia)






sabato 1 dicembre 2012

Prima domenica d'Avvento


Quanto contano per voi i simboli? Per me tanto e tra i simboli, quelli che per me sono importantissimi, sono i simboli religiosi. Probabilmente chi ha una fede incrollabile non ha bisogno di simboli o di riti ma per me sono indispensabili. Provengo da una terra in cui ogni aspetto della vita, ogni momento dell'anno e del calendario religioso in particolare è ricco di simbologia. Spesso mi chiedo quanto il rispettare questi simboli, partecipare alle funzioni, alle processioni, alle novene prima delle festività sia tradizione o devozione. Non so rispondere. Quello che so è che io ne sento particolarmente il bisogno, che questo aiuta la mia spiritualità e che i simboli e i riti aiutano a sentirsi comunità. Riflettevo in questi giorni, anche grazie ai recenti post di Catia,  sul fatto che ormai sono poche le persone che hanno il tempo per dedicarsi alla spiritualità e, visto che ormai sarebbe tempo di farlo, per prepararsi all'arrivo del Natale. Per il lavoro che faccio non ho la possibilità di godermi neanche la Vigilia, perché si lavora fino a tardi. Vorrei invece poter stare a casa, magari una casa piena di bambini, di ospiti, di persone che si vogliono bene a cucinare, apparecchiare una bella tavola, mangiare in allegria e poi tutti insieme alla messa di mezzanotte, una messa cantata, una chiesa ricca di candele e profumata di incenso e dopo tutti fuori dal portone a scambiarsi gli auguri, ad abbracciarsi, a commuoversi a pensare al Bambino Gesù. E poi ancora a casa, ad aprire pacchetti, a scambiarsi un regalino, magari fatto con le proprie mani...ho vissuto questo per tanti anni e, ora che sono "grande" è triste pensare come tutto sia cambiato! Per questo il Natale mi mette anche un pò di malinconia...ed è per questo che vorrei potermi concentrare sull'aspetto più religioso del Natale.
E per tornare ai simboli e alle tradizioni sono pronta anche a fare mie tradizioni che mi sono estranee, se possono aiutarmi.
Questi giorni mi sono documentata sulla Corona dell'Avvento, probabilmente nata in Germania ma diffusa in tutto il nord Europa. Consiste in una forma circolare ricoperta o fatta da rami di sempreverdi e decorata con 4 candele che stanno a simboleggiare le quattro settimane dell'Avvento. Ogni domenica o vigilia si accende una candela in più fino ad arrivare alla vigilia di Natale in cui tutte e quattro le candele risulteranno accese perché quella sera nasce la Luce che vince le tenebre. C'è chi dice che le candele devono essere tre viola e una rosa, chi tutte rosse, chi tutte bianche, chi di quattro colori diversi. La prima candela è quella della profezia dell'arrivo del Messia, la seconda è della città di Betlemme, la terza è dei pastori e la quarta è quella degli angeli che annunciano la nascita di Gesù.
Così, ecco la nostra Corona dell'Avvento, (ovviamente dovevo dare il mio tocco personale!!!) e stasera abbiamo acceso la prima candela. Sarà il nostro centro tavola, ogni accensione di candela segnerà l'avvicinarsi del Natale ed ogni fiammella affiderò le mie preghiere...questi giorni in modo particolare.


giovedì 29 novembre 2012

Sapone artigianale

Non credo di aver mai parlato qui sul blog di sapone. Da quando, ormai 5 anni fà,  ho regalato un interessante libro sul sapone artigianale a mio marito, abbiamo smesso di comprare quello del supermercato e ce lo facciamo in casa con acqua, soda caustica e olio.
La nostra ricetta classica prevede l'uso di olio d'oliva e il sapone che otteniamo è veramente speciale: profuma di buono! Ma, in questi giorni che io sono stata in Sardegna, Mirko si è cimentato con altre ricette.
Avevamo preparato tempo fa degli oleoliti (olii in cui si fanno macerare fiori, radici o foglie) di lavanda e di alloro proprio in previsione di farci del sapone, e in più ha sperimentato lo strutto e l'olio di cocco.
A seconda del grasso utilizzato, il sapone assume caratteristiche diverse:
olio d'oliva: schiuma scarsa, consistenza in base alla stagionatura, emolliente
olio di cocco: schiuma ricca, consistenza dura, detergente
olio di mandorle dolci: schiuma leggera, consistenza molle, emolliente
strutto: schiuma cremosa, consistenza dura, detergente ed emolliente

Ecco il nostro sapone, in fase di stagionatura sul mobiletto fatto da Mirko proprio per questo scopo:





" In un mondo dove la quantità è diventata più importante della qualità, l'attività industriale di produzione del sapone è tesa più ad ottenere una produzione abbondante e un buon ritorno degli investimenti, che a garantire la piena soddisfazione del cliente e il benessere della pelle e dell'ambiente. Le materie prime vengono scelte in base alla loro convenienza, non certo per le loro proprietà cosmetiche o detergenti.
Di fatto, la gran parte del sapone commerciale deriva dagli scarti della produzione alimentare, e in particolare dal trattamento dei sottoprodotti dell'industria della carne. Massiccio è pure l'impiego di grassi vegetali di scarsa qualità, provenienti da coltivazioni estensive che minacciano seriamente la sopravvivenza delle foreste equatoriali. "
tratto da "Il tuo sapone naturale" di P. Garzena e M. Tadiello



domenica 25 novembre 2012

Al frantoio









Tutto il ciclo di lavorazione dura circa un'ora e allora cosa fare al frantoio?

Si può ammirare una bella esposizione di stoviglie, cestini e attrezzi antichi:





 Visitare un frantoio d'altri tempi:




  Fare due coccole a due splendidi cagnolini:




 Ma quello che non si può proprio fare a meno di fare è: guardare "le olive degli altri":








Ho anche avuto modo di rivedere con tanto piacere un vecchio compagno di classe che non vedevo dal giorno del diploma, carino e affettuoso come sempre...anche se con tanti capelli di meno!!!

E finalmente, ecco il nostro profumatissimo e verdissimo olio extra vergine d'oliva: