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sabato 7 marzo 2015

Roberto Vecchioni a Santa Maria Maddalena


Ieri sera sono rientrata da lavoro poco prima delle 20:30, abbiamo preso un te con i biscotti per cena e siamo corsi a Santa Maria Maddalena (Occhiobello) perché presso il Teatro Parrocchiale c'era la prima serata della manifestazione "Parole d'Autore 2015".
Il primo ospite era Roberto Vecchioni che presentava il suo libro:


Marco è ormai prossimo alla fine. Ha diciassette anni e soffre di progeria, una malattia che accelera vertiginosamente lo scorrere del tempo e condanna a una vecchiaia precoce. Suo padre, Stefano Quondam, fuori dal tempo e dal mondo ci si è sempre trovato, anche se in maniera diversa. È un professore di letteratura greca, grandissimo e misconosciuto, un Don Chisciotte che non ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l'omologazione. Certo, è al tempo stesso un uomo imperfetto, pieno di difetti, ma vuole trasmettere al figlio quanto ha di più suo. E vuole credere con tutto se stesso che la bellezza che gli tempesta la memoria sia una luce così potente da svergognare il buio. Ma tra i due, chi è veramente il mercante di luce? Chi salva l'altro? Questa è la cronaca dei giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato di fronte a quello che sa della vita e a un padre che gliene spiega il senso, l'unico che conosce. Il filo che li unisce, che trasforma il pensiero in un racconto che non potrà essere dimenticato, è la poesia greca: un excursus appassionato, un viaggio in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell'unico tempo possibile, quello tra il mito e l'invenzione. E sarà proprio qui, tra Omero, Saffo, Anacreonte, Sofocle, Euripide, in un punto sospeso tra pagine da sfogliare, passioni e vita vissuta, che troveranno il varco per salvarsi entrambi... (IBS.IT)

Credo che non leggerò mai il libro, troppo triste e probabilmente troppo commovente per me e inoltre imperniato sulla letteratura greca che non conosco affatto, avendo fatto la ragioneria!
Però ero curiosa di vedere e sentire dal vivo la voce di Vecchioni....e infatti sono stata contenta di aver partecipato. Il teatro era pienissimo, ci hanno detto che i posti a sedere erano finiti già prima delle 20 cosi ci siamo dovuti fermare all'ingresso della sala. L'audio era perfetto e ogni tanto, tra le teste di chi era in piedi come noi, spuntava lui:







Sembra una persona simpatica e giovanile...ha anche raccontato qualcosa di molto intimo quando ha detto che ha tratto ispirazione dalla storia dal fatto che uno dei suoi quattro figli è ammalato di sclerosi multipla...ed era visibilmente commosso...

Una cosa che ci ha colpiti della serata è stata una delle tante poesie che Vecchioni ha recitato, una antica poesia greca veramente bellissima che oggi io e mio marito abbiamo cercato su internet. Lui l'ha recitata su sua traduzione, qui ve la riporto nella traduzione di Quasimodo:
Dormono le cime dei monti
e le vallate intorno
i declivi e i burroni;
dormono i rettili, quanti nella specie
la nera terra alleva,
le fiere di selva, le varie forme di api,
i mostri nel fondo cupo del mare;
dormono le generazioni
degli uccelli dalle lunghe ali.
εὕδουσι δʼ ὀρέων κορυφαί τε καὶ φάραγγες
πρώονές τε καὶ χαράδραι
φῦλά τʼ ἑρπέτ' ὅσα τρέφει μέλαινα γαῖα
θῆρές τʼ ὀρεσκώιοι καὶ γένος μελισσᾶν
καὶ κνώδαλʼ ἐν βένθεσσι πορφυρέας ἁλός·
εὕδουσι δʼ οἰωνῶν φῦλα τανυπτερύγων
Alcmane
Vi ricordate di quando la recita Farina nel film Mediterraneo?
Guardate...è piaciuta anche a Rogerino...è stato buono buono ad ascoltare anche lui!

Sono tornata!

Quanto sono diventata pigra...ma quanto sono diventata pigra!!!
Ciao a tutte...state bene? Vengo spesso a sbirciare i vostri blog ma prima di pubblicare io un nuovo post speravo di trovare un qualcosa di bello da raccontare. Non ho invece niente di speciale da raccontare però il blog cominciava a mancarmi un po!
Questo è stato un periodo molto tranquillo: qualche bella gita, qualche bella cena con gli amici, una bellissima vacanza in Sardegna (abbiamo visto anche la neve!), tanti bei libri letti, qualche nuova amicizia e tante belle chiacchierate su Skype o per telefono con vecchie carissime amiche.
E per finire anche tante splendide giornate di sole che per un inverno veneto è un po una novità.
Nonostante questo...mi sono presa il raffreddore, forse perché l'unico ambiente poco caldo che frequento è il mio posto di lavoro! Comunque non tutti i mali vengono per nuocere: grazie al raffreddore mi sono presa due piacevoli giorni di ferie!