foto

foto

giovedì 6 giugno 2013

Consigli

Qualche tempo fa capitai per caso su un bellissimo blog di una ragazza-signora napoletana emigrata al nord ed era veramente curioso leggere le sue "disavventure". Noi sardi siamo degli ibridi, non possiamo definirci meridionali perché certamente profondamente diversi da loro ma probabilmente per tanti aspetti più affini al popolo del Sud che a quello del Nord !!! Qualcuno trova affinità tra sardi e friulani...ma non conosco friulani, quindi non saprei dire. Comunque torniamo alla mia ricerca. Mi ricordavo che questa blogger raccontava di quando portava il suo bimbo al parco e di quanto, tra tutti gli altri, il suo le sembrasse proprio uno scugnizzo napoletano (nonostante il papà nordico). E poi raccontava degli episodi molto buffi sugli incontri con i suoi suoceri.
Comunque, pur digitando diverse parole chiave non sono riuscita a ritrovare quel blog ma ho trovato questi consigli che riporto perché possono essere utili a tutti: nuore e generi, suocere e suoceri. figlie e figli, mamme e papà.


Impara a liberarti di loro. «I genitori, quando diventano suoceri, fanno fatica a lasciare andare i figli per la loro strada. Ma le nuove coppie, a loro volta, non riescono a staccarsi davvero dalla famiglia d'origine. Per evitare contrasti e discussioni, la prima regola è quella di mettere in atto un'operazione di liberazione reciproca: in pratica, è necessario instaurare un nuovo tipo di relazione, non più fondata sulla dipendenza, ma sull'accoglienza, la partecipazione e la disponibilità»

Evita le abitudini consolidate. «Non bisogna mai trasformare le occasioni d'incontro in riti obbligatori: il pranzo della domenica, la cena di Natale, la festa di famiglia. Le tradizioni che non possono essere modificate diventano un vincolo pesante per tutti, una costrizione che annulla il senso dell'evento. Gli obblighi reciproci, invece, devono essere pochi e ben calibrati: in fondo, ci sono mille modi diversi di stare insieme senza l'imposizione del pranzo canonico».

Non squalificarli. «Spesso i genitori si offrono di aiutare i figli nelle faccende domestiche, ritrovandosi a fare gli idraulici, i cantinieri, i commessi o gli addetti alle pulizie. Se decidete di accettare il favore, mettetevi in testa che eseguiranno il compito a modo loro. Questo significa che dovete escludere a priori critiche e contestazioni: potete chiedere ai suoceri un favore, ma non pretendere che eseguano il compito come volete voi. Per evitare ogni problema, non demandate sempre i lavori che non sapete fare, ma chiedete che vi insegnino a eseguirli».

Rifiuta col sorriso. «La disponibilità dei suoceri può essere dilagante e questo rischia di farvi perdere il controllo della situazione e la vostra irrinunciabile autonomia. Cercate quindi di non reiterare le richieste, per evitare che diventino prestazioni automatiche, e imparate a rifiutare col sorriso offerte di collaborazione generose ma inopportune. Sul momento potrebbero restarci male, ma col tempo capiranno che la responsabilità della famiglia è solo vostra».

Scansa le alleanze deleterie. «Ogni coppia dispone di una doppia batteria di suoceri: i genitori di lei e quelli di lui. Entrambi fondano le proprie convinzioni sull'assunto che il proprio figlio sia il miglior prodotto presente sul mercato. Dall'altra parte, anche i figli pensano la stessa cosa dei rispettivi genitori e questo sistema di relazioni può diventare distruttivo. Certi ricordi nostalgici («i tortellini di mia madre», «il giardino che curava mio padre…») non devono essere mai utilizzati per instaurare alleanze sottobanco o per confronti odiosi che servono a squalificare i suoceri e, a volte, anche il partner. Meglio cercare di creare una comunità amichevole, dove le qualità di ognuno vengono esaltate senza sminuire quelle dell'altro».

Definisci i compiti. «I suoceri tendono a viziare i nipoti e fanno benissimo, perché questo il loro compito: se i genitori rappresentano la regola, i nonni sono l'eccezione. Per questo, è importante non impiegarli come genitori di complemento, magari riservandosi il diritto di critica se i loro interventi educativi non ci sembrano adeguati. I ruoli devono essere sempre ben definiti e accuratamente rispettati: solo così eviterete discussioni e conflitti».


Giampaolo Redigolo, sociologo

domenica 2 giugno 2013

Con la borragine - Cun su Piu Piu

Chi di voi, nella propria casa, ha già la tradizione del pranzo domenicale? Io no! Del resto per noi la domenica è l'unico giorno in cui possiamo prendercela comoda, dormire un pò di più o fare una gita. Io e mio marito a pranzo e a cena stiamo insieme tutti i giorni quindi non aspettiamo la domenica per "riunire la famiglia"!!! Ho chiesto "chi ha già" perché credo che questa usanza verrà, più avanti forse, quando saremo vecchietti a dieta per tutta la settimana e ci rifaremo nel giorno di festa con un pranzo abbondante! Diciamo invece che adesso usiamo la domenica per stare un pò più leggeri!  Tutto questo per farvi vedere cos'ho preparato per pranzo sabato:



Risotto alla borragine


Lattughina da taglio (dell'orto) con fiori di borragine




Formaggio con pane integrale appena sfornato e la prima carotina, equamente divisa in tre (Roger va matto per le carote)




E anche il dessert, visto su una foto pubblicata da Pamela e copiato con quello che mi offriva il mio "boscorto"...banane escluse!



E poi caffè in giardino, con qualche crocetta, aspettando l'ora di partire per andare a lavoro. Eh si, questa settimana mi toccava il sabato pomeriggio.