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venerdì 31 gennaio 2014

Il Russian National Ballet a Rovigo


Da quando mi sono sposata e mi sono trasferita in provincia di Rovigo, con mio marito, abbiamo preso l'abitudine di andare a Teatro, almeno una volta all'anno.
Questo da quando, durante una passeggiata in centro, vidi il cartellone de "Trappola per topi" di Agatha Christie, la sua più famosa opera teatrale. Avevo letto in giovinezza il libretto e sognato di vederlo rappresentato in teatro, magari al St. Martin's Theatre di Londra, dove è in scena ogni giorno dal 1974 (dal 1952, anno della prima al 1974 si rappresentava presso un altro teatro londinese).
Era stato davvero piacevole assistere alla rappresentazione (era una compagnia torinese di cui purtroppo non ricordo il nome) e poi sentire i commenti in uscita: in pochi avevano capito chi fosse stato l'assassino...mio marito compreso ih ih ih !!!!
E una scoperta ancora più bella fu il piccolo ma delizioso Teatro Sociale di Rovigo: un bijou in stile Liberty.




Successivamente, negli anni abbiamo visto opere meravigliose: Storie dal Fiume Giallo del Balletto Nazionale di Pechino, un meraviglioso balletto da Il Campiello di Goldoni, Le Mille e una Notte del balletto dell'Opera di stato di Turchia ecc
E domenica andremo a vedere Il Don Chisciotte, un balletto ispirato all'opera di Cervantes, nella sua versione più celebre ovvero quella del coreografo russo Marius Petipa e con la musica di Leon Minkus, rappresentato per la prima volta il 14 dicembre del 1869 dal Balletto del Bolshoi. Noi vedremo danzare sulle punte il Russian National Ballet...sono veramente emozionata!
Vi farò sapere!



Qual è il nostro posto preferito? Ma il loggione naturalmente...ma mica perché è il biglietto più economico! Noooooo...perché i veri amanti del teatro e gli spettatori più esigenti notoriamente stanno in loggione, anche per lanciare i petali di fiori agli artisti...oppure le uova marce. Ma se in Italia il loggione è chiamato in modo un po dispregiativo "piccionaia" vi faccio sapere che in Francia è chiamato "paradise".


Ancora sott'acqua

Come state ragazze? Sto vedendo ancora una volta immagini spaventose di alluvioni in tutta Italia. Spero che stiate tutte bene...dalla Sicilia alla Valle d'Aosta. Fatemi sapere

foto dal web


foto dal web



lunedì 20 gennaio 2014

Biglietto d'auguri per un bebè

Ieri è stato il primo compleanno di Mattia, il bimbo di mia cugina.
Volevo per lui un bigliettino speciale, forse ne avrei trovato di bellissimi in una fornita cartoleria ma mi è venuto un art attack...spudoratamente copiato dal web:

Se piace anche a voi cliccate qui

giovedì 16 gennaio 2014

La sera degli animali parlanti

Oggi è la vigilia della festa di Sant'Antonio Abate. Al mio paese a quest'ora stanno bruciando i grandi falò nei vari rioni, per i quali sabato scorso, numerosi gruppi di uomini, hanno raccolto la legna nei nostri boschi, tra spuntini, pranzi, canti e ...vino a gogò!!! In tante case si sarà consumata la tipica cena della Vigilia con brodo, gallina ripiena ("pudda prena") e come dolce Su pan'e saba:



(dolce lievitato fatto con frutta secca e sapa) e poi tutti in strada a fare un giro nei vari falò, per poi soffermarsi un po di più in quello del proprio "vicinato". Probabilmente ci sarà qualche Antonio, Antonia, Antonietta (auguri mamma!), Antonella (auguri Nelly!) o Antonello (auguri diddo!) che offriranno i dolci ai presenti e senz'altro, più tardi, tra pochi intimi ci sarà anche qualche bella salsiccia da arrostire.
Sant'Antonio Abate da noi in Sardegna è chiamato e venerato come Sant'Antoni de su fogu ovvero Sant'Antonio del fuoco. Si narra infatti che fu lui a rubare dall'inferno il fuoco e a portarlo sulla terra per donarlo agli uomini. Complici furono il suo fido maialino e il bastone di ferula. Ecco perché lo veneriamo accendendo i grossi falò.

Secondo un'antica leggende, in altre parti d'Italia, questa è la sera in cui gli animali possono parlare tra di loro. Vi riporto un trafiletto di un bellissimo articolo pubblicato sul numero di questo mese della rivista "Vita in Campagna" alla quale siamo abbonati:
"Secondo una leggenda che poco ha a che vedere con la religione e molto con la superstizione, la vigilia della festa di Sant'Antonio Abate, bisognava andare a letto presto, perché magicamente gli animali, di cui il Santo è il protettore, avrebbero acquistato la parola, comunicando amabilmente tra loro: nessuno però avrebbe dovuto ascoltarli o sarebbe morto quella notte stessa." (Anastasia Malacarne)

Sapete cosa vi dico: vorrei tanto che Roger mi dicesse qualcosa questa notte...ma se è tutto vero quello che dice la tradizione preferisco non sentirlo e allora....corro a nanna! Buona notte

ps: su pan'e saba stasera l'abbiamo mangiato anche noi...fatto da mamma! Non avevo preparato la gallina ripiena ma abbiamo arrostito un pollo al caminetto...Sant'Antoni, ballidi a su propriu?!


Succo di mela brulé



Buon pomeriggio amiche!
Oggi vi do la ricetta di una bevanda molto invernale che vi scalderà nei freddi, lunghi e spesso noiosi pomeriggi di questa stagione.
Vi ricordate che sono stata al mercatino di Natale di Merano?
Bene, tra gli stand gastronomici, la novità dell'anno (così ci ha detto un habitué!) era il brulé analcolico ovvero non vino ma succo di mela brulé! Vi assicuro che era buonissimo e vi assicuro anche che è possibile farselo in casa altrettanto buono!
L'ideale probabilmente sarebbe avere una centrifuga di mele:


come quella che abbiamo fatto qualche mese fa per produrci l'aceto ma va benissimo anche il succo comprato al supermercato (in effetti è molto più probabile che anche a Merano abbiano usato quello!).
Io l'ho comprato al Lidl.
Ecco quello che serve:


Succo di mela qb (dipende in quanti siete!)
cannella
scorza d'arancia
chiodi di garofano
anice stellato
altre spezia a piacere

Versate tutto in un pentolino e fate sobbollire per alcuni minuti. Quando la vostra cucina sarà invasa da un inebriante profumo, il vostro succo di mela brulé sarà pronto!

Mio fratello, quando ha il raffreddore, si prepara sempre il vin brulè...se gli chiedete se lo fa guarire velocemente vi dirà: "No!" ma forse rinfranca lo spirito! Non so se questa versione analcolica abbia lo stesso effetto: provate e fatemi sapere. (Cicci, liggendi sesi, tui ca sesi arresfreada?)
Ovviamente avere la tazza acquistata al Mercatino di Merano non è fondamentale per la buona riuscita della ricetta ma volete mettere?!



giovedì 9 gennaio 2014

L'anno che è arrivato...

Caro 2013, non sei stato molto buono ma almeno mi hai salutato nei migliore dei modi: in famiglia, in Sardegna, con amici vecchi e nuovi, con il sole, con il piccolo Tommaso, con la mia amica Stefy, con tanti regalini sotto l'albero, con giorni sereni...

Caro 2014, se il buon giorno si vede dal mattino potresti promettere bene! Ancora famiglia, Sardegna, sole, la tavola sempre apparecchiata per numerosi commensali (e una cuoca instancabile!), splendide passeggiate in compagnia, mio cugino Mattia come ai vecchi tempi, il piccolo Gabriele, mia cugina Barbara con la sua bella famiglia, i nonnini vecchietti ma sempre lì, la visita di Vero, il viaggio di rientro con Francesca e Davide.

Per me, Mirko e per le nostre famiglie spero che tu sia un pò più generoso dell'anno che ti ha preceduto e che possiamo viverti intensamente, allegramente, coraggiosamente e positivamente, in salute e con passo sicuro...( e non "zoppiddi zoppiddi").

E per te che mi leggi, se ha bisogno di anno speciale, spero sia arrivato! Auguri amica di blog!