foto

foto

giovedì 16 gennaio 2014

La sera degli animali parlanti

Oggi è la vigilia della festa di Sant'Antonio Abate. Al mio paese a quest'ora stanno bruciando i grandi falò nei vari rioni, per i quali sabato scorso, numerosi gruppi di uomini, hanno raccolto la legna nei nostri boschi, tra spuntini, pranzi, canti e ...vino a gogò!!! In tante case si sarà consumata la tipica cena della Vigilia con brodo, gallina ripiena ("pudda prena") e come dolce Su pan'e saba:



(dolce lievitato fatto con frutta secca e sapa) e poi tutti in strada a fare un giro nei vari falò, per poi soffermarsi un po di più in quello del proprio "vicinato". Probabilmente ci sarà qualche Antonio, Antonia, Antonietta (auguri mamma!), Antonella (auguri Nelly!) o Antonello (auguri diddo!) che offriranno i dolci ai presenti e senz'altro, più tardi, tra pochi intimi ci sarà anche qualche bella salsiccia da arrostire.
Sant'Antonio Abate da noi in Sardegna è chiamato e venerato come Sant'Antoni de su fogu ovvero Sant'Antonio del fuoco. Si narra infatti che fu lui a rubare dall'inferno il fuoco e a portarlo sulla terra per donarlo agli uomini. Complici furono il suo fido maialino e il bastone di ferula. Ecco perché lo veneriamo accendendo i grossi falò.

Secondo un'antica leggende, in altre parti d'Italia, questa è la sera in cui gli animali possono parlare tra di loro. Vi riporto un trafiletto di un bellissimo articolo pubblicato sul numero di questo mese della rivista "Vita in Campagna" alla quale siamo abbonati:
"Secondo una leggenda che poco ha a che vedere con la religione e molto con la superstizione, la vigilia della festa di Sant'Antonio Abate, bisognava andare a letto presto, perché magicamente gli animali, di cui il Santo è il protettore, avrebbero acquistato la parola, comunicando amabilmente tra loro: nessuno però avrebbe dovuto ascoltarli o sarebbe morto quella notte stessa." (Anastasia Malacarne)

Sapete cosa vi dico: vorrei tanto che Roger mi dicesse qualcosa questa notte...ma se è tutto vero quello che dice la tradizione preferisco non sentirlo e allora....corro a nanna! Buona notte

ps: su pan'e saba stasera l'abbiamo mangiato anche noi...fatto da mamma! Non avevo preparato la gallina ripiena ma abbiamo arrostito un pollo al caminetto...Sant'Antoni, ballidi a su propriu?!


12 commenti:

  1. Grazie che bello che ci hai raccontato le tradizioni per S.Antonio al tuo paese in sardegna,sapevo della leggenda degli animali!!corro a nanna pure io in caso severino dovesse parlare!!hi hi
    In una città qua vicino fanno una grande fiera,ma a causa dell allerta meteo è rimandata!!auguroni di buon onomastico alla tua mamma!!

    RispondiElimina
  2. Sono ancora qui,in attesa che la mia piccola Lara mi dica qualcosa,ma lei dorme tranquillamente,è meglio cosi,li amiamo cosi tanto proprio perchè non parlano!:)
    BUONANOTTE baci....che sonnooooooo!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io ho sperato che Rogerino non parlasse...magari mi direbbe tutto il contrario di quello che vorrei sentirmi dire da lui! Hai ragione:è proprio perchè non parlano che li amiamo così tanto poverini. Se si mettessero a dire anche a loro...AGGITTORIU!

      Elimina
  3. Che bella questa tradizione. non la conoscevo.oggi e' il compì di mio marito e lui si' che e' un amante degli animali!tipo s Francesco. una volta in visita alle fonti del clitunno le ochette si sono dirigevano semoe verso mio marito se mi sporgevo io verso l'acqua non venivano!!!!

    RispondiElimina
  4. Il tuo post meritebbe lo spazio in un giornale locale.e'scritto davvero bene!!!!bravissima!!! sembri una giornalista!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Troppo buona! Pensa invece che mio marito dice di non avere un gran feeling con i gatti e invece i gatti vanno sempre dietro a lui! Che misteri! Buon fine settimana

      Elimina
  5. Una storiella raccontata in Lessinia narra di un contadino che, avvicinatosi alla stalla la notte di Sant'Antonio, udì i buoi pronunciare queste parole: "Dove andremo domani?" disse il primo, "Andremo a prendere le assi per la bara del nostro padrone" rispose il secondo. Il povero contadino spaventatissimo corse a casa e quella notte stessa morì.
    Chissà quante cose avrebbero da dire anche i nostri cagnolini, ma è meglio non sentirli!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora non è solo una leggenda!!!! Mamma mia!!!! Meno male che Roger non parlato! Magari anziché "Quanto ti voglio bene" avrei potuto sentirmi dire: "La smetti di baciarmi e accarezzarmi? Sei una due zampe veramente noiosa!". Che delusione sarebbe stata! Buon fine settimana

      Elimina
  6. Risposte
    1. Ma s'annu chi 'enidi, chi Deus bollidi, pudda prena!!!

      Elimina
  7. Ciao, che bella tradizione, dalle mie parti non si fa nulla...Grazie di essere passata da me e per il commento, sono contenta ti sia piaciuta la mia casa vestita a festa. A presto Lara
    P.s. mi sono trascritta la ricetta del brulè di mela, mi sembra buonissimo, ti farò sapere :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi farebbe sapere se hai provato il brulè! Tutto bene dalle tua parti? Piove tanto?

      Elimina