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giovedì 29 novembre 2012

Sapone artigianale

Non credo di aver mai parlato qui sul blog di sapone. Da quando, ormai 5 anni fà,  ho regalato un interessante libro sul sapone artigianale a mio marito, abbiamo smesso di comprare quello del supermercato e ce lo facciamo in casa con acqua, soda caustica e olio.
La nostra ricetta classica prevede l'uso di olio d'oliva e il sapone che otteniamo è veramente speciale: profuma di buono! Ma, in questi giorni che io sono stata in Sardegna, Mirko si è cimentato con altre ricette.
Avevamo preparato tempo fa degli oleoliti (olii in cui si fanno macerare fiori, radici o foglie) di lavanda e di alloro proprio in previsione di farci del sapone, e in più ha sperimentato lo strutto e l'olio di cocco.
A seconda del grasso utilizzato, il sapone assume caratteristiche diverse:
olio d'oliva: schiuma scarsa, consistenza in base alla stagionatura, emolliente
olio di cocco: schiuma ricca, consistenza dura, detergente
olio di mandorle dolci: schiuma leggera, consistenza molle, emolliente
strutto: schiuma cremosa, consistenza dura, detergente ed emolliente

Ecco il nostro sapone, in fase di stagionatura sul mobiletto fatto da Mirko proprio per questo scopo:





" In un mondo dove la quantità è diventata più importante della qualità, l'attività industriale di produzione del sapone è tesa più ad ottenere una produzione abbondante e un buon ritorno degli investimenti, che a garantire la piena soddisfazione del cliente e il benessere della pelle e dell'ambiente. Le materie prime vengono scelte in base alla loro convenienza, non certo per le loro proprietà cosmetiche o detergenti.
Di fatto, la gran parte del sapone commerciale deriva dagli scarti della produzione alimentare, e in particolare dal trattamento dei sottoprodotti dell'industria della carne. Massiccio è pure l'impiego di grassi vegetali di scarsa qualità, provenienti da coltivazioni estensive che minacciano seriamente la sopravvivenza delle foreste equatoriali. "
tratto da "Il tuo sapone naturale" di P. Garzena e M. Tadiello



domenica 25 novembre 2012

Al frantoio









Tutto il ciclo di lavorazione dura circa un'ora e allora cosa fare al frantoio?

Si può ammirare una bella esposizione di stoviglie, cestini e attrezzi antichi:





 Visitare un frantoio d'altri tempi:




  Fare due coccole a due splendidi cagnolini:




 Ma quello che non si può proprio fare a meno di fare è: guardare "le olive degli altri":








Ho anche avuto modo di rivedere con tanto piacere un vecchio compagno di classe che non vedevo dal giorno del diploma, carino e affettuoso come sempre...anche se con tanti capelli di meno!!!

E finalmente, ecco il nostro profumatissimo e verdissimo olio extra vergine d'oliva:


La raccolta

Finalmente quest'anno sono riuscita ad essere a casa per la raccolta delle olive. A parte qualche nuvolone e qualche goccia di pioggia il tempo ci è stato favorevole, la temperatura era ideale e i colori e il paesaggio che ci circondava rendeva il tutto meraviglioso! I nostri ulivi hanno più di 50 anni ma prima che gli acquistassimo erano stati parecchio trascurati quindi il raccolto è ancora abbastanza scarso ma per noi è sufficiente per avere la provvista di olio per tutto l'anno. In 10 giorni, con papà, mamma e zio Tonino abbiamo raccolto il grosso, dando la precedenza alle piante più ricche di frutti. E' una bella fatica ma che soddisfazione...















Dimenticavo...grazie anche a Lara per il suo indispensabile aiuto:


e anche a mio cugino Mattia, zia e zio per l'ottima cenetta preparata per noi lavoratori!

Gli ulivi sono alberi meravigliosi, chiedono così poco e danno così tanto. Agli ulivi e all'olio d'oliva sono legate tradizioni e leggende, pensare che possono vivere centinaia di anni è straordinario. Al frantoio ho letto una splendida frase che qui voglio riportare:

"Se qualcuno avrà sradicato o avrà
abbattuto un olivo, sia di proprietà 
dello stato sia di proprietà privata,
sarà giudicato dal tribunale e
se sarà riconosciuto colpevole
verrà punito con la pena della morte."
ARISTOTELE, Costituzione degli Ateniesi

E mi sono ricordata di una strana sensazione provata anni fa in un vivaio, passeggiando tra meravigliosi ulivi pugliesi, in vendita in Veneto, dentro enormi vasi. Avevo provato sgomento e tristezza pensando a chi commercia questi meravigliosi essere viventi, sradicandoli dalla terra in cui hanno vissuto per cento anni e più per essere acquistati da chi vuole esibirli nel proprio giardino.
Mi auguro di non dover mai sradicare e vendere uno dei nostri ulivi.

giovedì 22 novembre 2012

Concorso Fotografico

Carissime amiche, sono stata in Sardegna per 10 giorni e sono rientrata in Veneto questa mattina. Sono stati 10 giorni molto belli e sono stata occupata con la raccolta delle olive. Pubblicherò presto le foto ma intanto vi chiedo un favore:
sto partecipando ad un concorso fotografico: ISTANTANEE DI SARDEGNA.
Il link per poter votare è questo, cercate il mio nome tra i fotografi in gara . Potete votarle tutte e tre...ce ne sono di molto più belle ma le mie sono...spontanee, pescate dai miei archivi !!!
ENTRO FINE NOVEMBRE!
Vi terrò informate...grazie!!!

venerdì 2 novembre 2012

Mostarda e Tagliatelle di Tutti i Santi

Anche ieri, 1 novembre, giornata tristissima e piovosa, così ancora produrre, produrre, produrre...cibo, ovviamente!!!
Per prima cosa al mattino abbiamo macinato due chili di grano Senatore Cappelli con il nostro piccolo mulino...vorrei poter riuscire a descrivere il profumo del grano appena macinato...ma non riesco a trovare le parole!



Con 200 gr di farina integrale, 100 gr di farina bianca e 3 uova di "gallina bagnata" ho preparato la pasta che Mirko ha voluto provare a stendere con il mattarello per poi arrotolarla e tagliarla con il coltello.
Le tagliatelle sono venute bellissime e buonissime, spesse ma molto consistenti, molto rustiche, ricordano i pizzoccheri della Valtellina.


 Le abbiamo condite con il nostro sughino preferito:

olio extravergine d'oliva (il nostro naturalmente!)
scalogno
un rametto di rosmarino (zio Gianni insegna!)
un peperoncino calabrese senza semi
conserva di pomodoro fatta in casa (da mia suocera!)

Io uso tanto peperoncino anche perché mio marito ama coltivarlo di tante varietà. Ma il mio preferito per cucinare è il calabrese piccolo, è questa è la produzione 2012:



(Era il 7 ottobre, che bel sole...vero Roger?)

Dopo pranzo abbiamo invasettato la mostarda preparata parte con le meline Campanino comprate alla fiera di Guastalla:



e parte con pere Passacrassana comprate a Badia Polesine presso un' azienda agricola che porta avanti il frutteto in modo biologico.
Devo ammettere che a me non piace la mostarda, non sono abituata a mangiarla ma ero curiosa di provare a farla...probabilmente la assaggerò! Se qualcuno vorrà sapere come l'ho preparata, scriverò la mia ricetta.

Poi, biscotti! La mia solita ricetta che trovate qui che poi è quella di mia mamma ma più calorica!!!
Questa volta però ho usato per metà la farina macinata al mattino.


A causa del tempo ho messo il naso fuori casa solo dopo cena, per una passeggiatina a 6 zampe, con Roger che proprio ieri, per la prima volta, ha fatto la pipì come gli ometti...alzando la zampina contro un palo. Un pò mi è dispiaciuto...era più carino prima! Adesso avrò l'incubo che la faccia sulle gambe della gente! Chi ha un maschietto a 4 zampe mi tranquillizzi!!!